Non ci sono film "FALSI" in senso artistico. (in senso storico non ce n'è uno corretto, in quanto sono rappresentazioni a posteriori di fatti in genere riportati dalla memoria di chi vi ha partecipato, o, peggio, sono rappresentazioni basate su resoconti fatti da annalisti o da storici decine se non centinaia di anni dopo l'accadimento dei fatti descritti).
Quindi ogni film , ed ogni rappresentazione ricostruzione di un fatto, è una "rappresentazione-interpretazione" dei fatti proposti. Spesso al regista, allo sceneggiatore, al produttore non interessa la verità storica ma l'impatto emotivo (e quindi il ritorno al botteghino) del film stesso. Tutto ciò è peraltro assolutamente corretto, dal punto di vista artistico e commerciale. Per imparare la storia uno NON va al cinema.
Ciò detto se ogni produttore è libero di presentare i fatti come meglio ritiene, è altresì vero che ogni spettatore è altresì libero di valutare questa presentazione come meglio crede.....
Esssend'io io vecchio arnese di un altro secolo e di un altro millennio, non amo le rappresentazioni attuali.
Un autore che amo, Alessandro Manzoni, disse che i bravi, dopo l'incontro con Don Abbondio: "...si allontanarono, cantando una canzonaccia che non voglio trascrivere".
Forse uno sceneggiatore attuale avrebbe indugiato presentando una ipotetica canzonaccia del tempo (ce ne sono, ce ne sono....). Personalmente la mancata descrizione manzoniana della canzonaccia in oggetto non mi fa ritenere defraudato della "conoscenza" e del "pathos" narrativo. ciao.
PS. E' un piacere vero per me ciacolare di qualcosa di differente dal numero dei bulloni delle ruote motrici del Tiger II. Grazie.